• 1
  • 2
  • 3

Forse noi adulti ci siamo dimenticati quanto sia bello e fantasticamente trasgressivo entrare e saltare nelle pozzanghere.

La gioia provata dai bambini quando li abbiamo portati fuori in una giornata di metà aprile,con il cielo grigio e qualche gocciolina che scendeva dal cielo, è indescrivibile. Guardarli ha fatto rimpiangere a noi maestre di non avere più cinque anni e di non indossare stivaletti e mantellina,lì ferme a guardare senza poter correre con loro. Tutto l’anno abbiamo giocato,sperimentato, osservato e “pasticciato” con l’acqua. Mantelline e stivaletti sono rimasti nell’armadietto nell’attesa che piovesse un po’,ma il tempo quest’autunno e quest’inverno è stato fin troppo bello e così ogni mattina guardavamo fuori dalle finestre per vedere se scendeva qualche gocciolina.

E finalmente è arrivato il giorno. Quale bambino non ha voglia di saltare in una pozzanghera quando la incontra? Anche una piccola disubbidienza diventa oggi un piacere che aiuta a crescere e allora perché non permettere al bambino di sperimentare la sua libertà?Splash,ciac ciac… il rumore dei piedi nell’acqua stimola la loro fantasia. Se in una pozzanghera ci butto un sasso ecco che ci accorgiamo che si formano dei cerchi. Sentiamo l’odore di umido e di pioggia che percepiamo tutto intorno. Sperimentare attraverso causa-effetto ha trasformato i nostri bambini in tanti piccoli scienziati divertendosi un mondo.

Saltare in una pozzanghera o attraversare una fontana è “ come esplorare le sensazioni del mare” e tutto il fascino della natura.

IMG 20180420 WA0000